Spesso lo Yin Yoga viene indicato come pratica rilassante o una modalità per allungare il corpo.
Trovo questa descrizione estremamente incompleta e fuorviante rispetto alla ricchezza di questo approccio.
Lo Yin Yoga può certamente aiutare il praticante a rallentare e andare incontro alla propria quiete interiore, ma questo potrà essere più o meno semplice e dipenderà da diversi fattori quali: biologia, genetica, esperienza pregresse, stile di vita, alimentazione, stato psichico, schemi mentali. 
Il rilascio dei tessuti e la conseguente sensazione di allungamento, sono da considerarsi un effetto secondario della pratica che si manifesta ma non rappresenta il primo obiettivo.
La pratica dello Yin Yoga porta a fronteggiare i confini, scuote lo status quo, porta movimento e trasformazione, consente di abitare le proprie zone d’ombra senza timore, esplorare ciò che si trova fuori dalla comfort zone, accedere ad uno stato meditativo profondo, di integrazione tra i livelli che compongono la complessità che siamo.
La cosa straordinaria è che non si esperisce tutto questo agendo, bensì attraverso  l’esatto opposto: praticando la non-azione e la presenza mentale.
Se pensi che le tue giornate siano piene di impegni e senti il bisogno di riconnetterti con te stesso, questa è la pratica che fa per te.
(Lia Courrier)